L'IMPEGNO DI LIBERA PER IL BENE COMUNE
Dopo gli anni di "mani pulite" la corruzione in Italia continua a manifestarsi in forme sistematiche, con dinamiche diffusive e meccanisimi di autoregolazine. Sempre più spesso i politici non appaiono quali protagonisti, bensì comprimari di reti criminali dominate da imprenditori e mafiosi, capaci di orientare flussi di finanziamenti illeciti e concessioni: una vera e propria "patologia nazionale", che alimenta sfiducia diffusa nelle istituzioni democratiche, disimpegno, astensionismo. A fronte dell'aggravarsi di queste gravi criticità asisstiamo nel nostro paese ad un progressivo allentamento dei freni inibitori: ci si appresta a varare provvedimenti regressivi, come l'abrogazione dell'abuso d'ufficio e il depotenziamento del traffico di influenze illecite; si indeboliscono i controlli di Anac e Corte dei Conti; si "liberalizzano" gli appalti, assegnati nella quasi tottalità dei casi senza più gara né competizione grazie alla modifica al Codice degli Appalti. Proseguendo in questa direzione, si prosegue nel generare le condizioni più propizie per una pratica indisturbata, impunita ed estremamente profittevole di svariate forme di "abusi di potere per fini privati", che ben presto in molti casi non saranno più perseguibili come reati dalla magistratura, né segnalabili come tali dalla stampa, e perciò non più riconoscibili dall'opinione pubblica.
Ci confronteremo con chi si occupa di questo tema dal punto di vista istituzionale, accademico e associativo, per condividere le modalità migliori per proseguire e aumentare l'intensità dell'azione li Libera contro la corruzione e contro le mafie, fenomeni in collegamento e, come si evince anche dalle ultime indagini sul territorio nazionele, in stretto dialogo e reciproco profitto.
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