L’inaugurazione della mostra “Il Tesoro di Spilamberto. Signori Longobardi alla frontiera” consacrerà un lungo ed impegnativo lavoro iniziato nel 2003, quando emerse dalla piccola necropoli di Ponte del Rio il tesoro delle tombe custodite sulla riva del Panaro. La necropoli di Spilamberto porta nuova luce sulle vicende, ancora poco note, di un periodo cruciale per la formazione della nostra identità. L’inaugurazione sarà soprattutto una occasione per conoscere ciò che siamo stati e ciò che siamo. Il territorio non caratterizza solo le nostre origini ma anche la nostra alimentazione perché il cibo rappresenta una parte importante della nostra identità, della nostra storia e del nostro clima e ci aiuta a capire le nostre origini.
Il cibo può essere un modo per distinguerci dalle altre persone, ma allo stesso tempo può costituire uno strumento per conoscere noi stessi e gli altri, visto che in nessun altro luogo come in queste zone l’enogastronomia rappresenta una straordinaria risorsa per l’economia del paese. A dimostrazione di ciò, qui è stato inaugurato nel 2002 il Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale che completa un percorso nato a Spilamberto più di 40 anni fa, quando fu istituita la Consorteria, associazione fondata per conservare e promuovere la cultura dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Questo inimitabile prodotto che rappresenta la principale attrazione di Modena, subito dopo il Duomo romanico e la Ferrari, nel 2010 ha portato al museo di Spilamberto, unico al mondo dedicato a questa eccellenza alimentare, 9.000 visitatori. Tali risultati sono stati possibili perché l’Amministrazione, da anni, ha scelto d’investire nella promozione culturale, turistica ed enogastronomica ritenendo che questa sia una straordinaria fonte di reddito, capace di fungere da volano per tutta l’economia locale.
Per questi motivi e soprattutto per condividere questo percorso che trova nella mostra una tappa fondamentale del progetto di promozione culturale del patrimonio locale, l’Amministrazione ha, lo scorso 17 settembre, convocato un incontro con l’associazione di commercianti “Le Botteghe di Messer Filippo” e coi titolari dei ristoranti e dei bar, per parlare della mostra e delle sue ricadute economiche. Nell’incontro si è parlato del peso che il turismo culturale può avere sull’economia locale (visto che il turismo di fatto è la prima industria nazionale), del ruolo fondamentale che i commercianti hanno nel divulgare le informazioni turistiche e della pubblicità che può derivare al paese e soprattutto agli esercenti da un’iniziativa così importante. La mostra può funzionare da leva per lo sviluppo dell’economia spilambertese, dimostrando che anche il turismo culturale può essere business.
Nell’incontro è stato chiesto agli esercenti di preparare delle proposte di menù d’ispirazione longobarda e pietanze che si rifacciano a questo periodo storico, ma anche delle offerte promozionali relative, ad esempio, ad un pernottamento con colazione; al fine di dare la possibilità ai turisti, che verranno a visitare la mostra, di scegliere tra le varie tipologie di menù e di ospitalità.
L’obiettivo è invitare il turista a venire a visitare la mostra convincendolo a rimanere sul nostro territorio, sollecitandolo, con diverse offerte accattivanti e portandolo a visitare le altre bellezze del territorio.
Nell’ambito di questo percorso di valorizzazione è stata poi organizzata una conferenza intitolata “A Tavola coi Barbari”, parte della manifestazione provinciale “Transromanica”: prendendo spunto dai ritrovamenti dei reperti di epoca longobarda, il prof. Andreolli ha raccontato le abitudini alimentari delle nostre terre tra alto e basso Medioevo mentre lo chef Paolo Reggiani ha parlato di ricette, di spezie e di sapori ormai dimenticati.
Grazie alla collaborazione degli esercenti, in questo sito i visitatori potranno trovare tutti i suggerimenti per potere usufruire di un’accoglienza turistica completa e diversificata.
Si ringrazia in modo particolare l’Associazione dei commercianti le “Botteghe di Messer Filippo” e tutti i ristoratori che hanno partecipato al progetto.