Comune di Spilamberto

ATTIVITÀ TRADIZIONALI E CURIOSITÀ

Vivi Spilamberto

ATTIVITÀ TRADIZIONALI E CURIOSITÀ - Comune di Spilamberto - Vivi Spilamberto - Un paese da scoprire - Curiosità - Le attività tradizionali

Le giostre

Spilamberto è uno dei paesi più conosciuti al mondo per la costruzione delle giostre. All’origine della tradizione c’è probabilmente una più antica attività di costruzione di carri (birocci) per il trasporto di merci e ghiaia. Già nel sec. XVII risultano presenti a Spilamberto alcuni falegnami specializzati in questo ambito. I carri venivano prodotti non solo per il trasporto delle merci e della ghiaia ma anche per i saltimbanchi e le compagnie teatrali viaggianti. Da qui sembra essere nata l’attività di produzione di giostre, attrazioni ed attrezzature per luna-park.
Lo spilambertese Mario Orlandi è unanimemente considerato un innovatore dei luna- park itineranti perché, nella seconda metà del sec. XX, introdusse il ferro al posto del legno nelle strutture, rendendole più sicure e plastiche.

 

Le campane

Spilamberto ha un’antica tradizione di fonditori di campane. Fu nel 1828 che Domenico Cavani e suo figlio Giovanni, conosciuti liutai, affittarono una parte del loro laboratorio al fonditore di campane bolognese Serafino Golfieri, incaricato di produrre un “quarto” (un coro composto da quattro campane) fuori dell’ordinario per il campanile di San Giovanni Battista (nello stesso anno Golfieri aveva fuso un altro “quarto” anche per la Parrocchia di S. Adriano III Papa). La scelta di effettuare la fusione nel Ducato di Modena derivava dal tentativo di evitare il pagamento dei balzelli, imposti dallo Stato Pontificio, inevitabili se le campane fossero state fabbricate in territorio bolognese. Golfieri realizzò un buon “quarto” e grazie ad Ignazio Cavani si riuscì ad installare il concerto nella piccolissima cella del campanile di San Giovanni Battista, dove si trova e suona tuttora.
Domenico e Giovanni si appassionarono all’arte della fusione a cui continuarono a dedicarsi senza dimenticare quella della liuteria; avviarono una società con il Golfieri e dopo la morte di quest’ultimo, nel 1859, proseguirono l’attività.
La loro prima bottega, detta “la fundaza” (dal grande buco del terreno che veniva scavato per ospitare la fusione delle campane), era ubicata nell’attuale piazza Caduti Libertà; successivamente si trasferirono in via Piccioli ed infine in via Ghiarole.
Sono centinaia le campane che si trovano sul territorio modenese con la scritta “Dominicus Cavani eiusque filius Joanes Spinalamberti fuderunt”. I Cavani utilizzarono anche un nuovo metodo di fusione che permetteva, a parità di qualità sonora, di risparmiare una grossa quantità di bronzo.

Inserita il 09/03/2010 -- Aggiornata il 31/08/2021 ore 08:47
Calendario eventi e manifestazioni
22 Gennaio - 4 Febbraio