PERSONAGGI
FAMOSI/1
Molti sono i personaggi degni di essere ricordati a Spilamberto, territorio sul quale i membri della nobile ed antica famiglia Rangoni - feudataria dalla seconda metà del sec. XIV e qui residente fino all’inizio del sec. XXI - hanno giocato un ruolo importante nello sviluppo urbanistico, economico, sociale e culturale. Qui troveremo citati soltanto alcuni dei numerosi personaggi e la scelta è caduta su quelli a cui sono dedicate vie del Centro Storico.
Casali Francesco (1809 – 1833)
Patriota al fianco di Ciro Menotti con il quale patì il carcere, partecipò al comando di un
cospicuo gruppo di Spilambertesi all’insurrezione del 3 febbraio 1831. Morì durante
l’esilio in Francia che condivise con il cognato spilambertese Antonio Canevazzi.
Fabriani Severino (1792 - 1849)
Nato a Spilamberto, da antica ed importante famiglia del luogo, dopo gli studi
umanistici spilambertesi divenne sacerdote ed insegnò per diversi anni matematica al
Seminario di Modena, dove aveva seguito i corsi di filosofia e teologia. Nel 1821, in
seguito ad uno choc, perse l’uso della voce che riacquistò solo dopo alcuni anni. Nel
1824, guidò la scuola per l’educazione delle fanciulle sordomute affidate alle Figlie di
Gesù (poi Figlie della Provvidenza) fondata a Modena alcuni anni prima. Coinvolto
personalmente, con spirito filantropico unito ad una moderna sensibilità pedagogica,
ideò un metodo di insegnamento grammaticale per sordomuti: “Grammatica
didascalica per uso dei sordomuti”, i cui fondamenti sono ancora applicati in molti
istituti italiani e stranieri.
Machella Nicolò (1494 - 1554)
Medico ed umanista di profonda cultura, ebbe larga fama nei tempi in cui la medicina
usciva dall’empirismo. Fu il primo che a Modena eseguì, nel dicembre del 1544,
un’autopsia pubblicamente, nel corso di una lezione di anatomia. Membro
dell’Accademia Grillenzoni, fu lettore di Logica all’Università di Modena. Tra i suoi
scritti il Tractatus de morbo gallico è considerato la prima trattazione scientifica
sul “mal francese”. Tradusse dall’arabo testi di medicina. Sepolto in San Pietro a
Modena, fu spesso considerato dai membri della scienza tradizionale di quel tempo un
“diavolo” per l’innovazione delle sue teorie. A lui è dedicata la “Casa della Salute” di
Spilamberto.
Obici Giuseppe (1807 - 1878)
Nacque in contrada dei Fabriani, ora via Giuseppe Obici. Fin da bambino modellò
figure di creta e la sua fama si diffuse grazie soprattutto ai signori che in estate
venivano a villeggiare nelle campagne del territorio. Compiuti i primi studi umanistici a
Spilamberto, per poter usufruire di una rendita lasciatagli da una zia, indossò l’abito
talare e frequentò, con scarsi profitti, il seminario di Modena. Contemporaneamente
seguì i corsi serali all’Accademia di Belle Arti. Insignito di un premio dalla stessa
Accademia, abbandonò l’abito talare e completò gli studi a Carrara. Nel 1837 si
trasferì a Roma dove la sua arte conobbe il massimo splendore e notorietà. Qui si
trovano le sue opere più importanti come l’Immacolata Concezione di Piazza di
Spagna a cui l’8 dicembre di ogni anno il Papa ed i Vigili del Fuoco portano il saluto e
la corona di alloro. A Modena si possono vedere il Soldato ferito (Museo Civico) ed il
Busto di Muratori (Biblioteca Estense); a Spilamberto, il San Giovanni Battista nella
omonima chiesa e il Narciso alla fonte esposto nella filiale della Cassa di Risparmio di
Vignola. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Spilamberto.
PERSONAGGI FAMOSI/2
Molti sono i personaggi degni di essere ricordati a Spilamberto, territorio sul quale i membri della nobile ed antica famiglia Rangoni - feudataria dalla seconda metà del sec. XIV e qui residente fino all’inizio del sec. XXI - hanno giocato un ruolo importante nello sviluppo urbanistico, economico, sociale e culturale. Qui troveremo citati soltanto alcuni dei numerosi personaggi e la scelta è caduta su quelli a cui sono dedicate vie del Centro Storico.
Piccioli Prudenzio (1813 - 1883)
Di famiglia povera, fu il Comune a pagare la retta per i suoi studi presso un
educandato modenese e per dimostrare la sua gratitudine modellò per il Comune
stesso alcune opere che, insieme ad altre terrecotte dell’età matura, figurano oggi tra
il patrimonio artistico dell’ente. Raggiunta la notorietà, fu attivo soprattutto a
Bologna, nelle chiese di San Francesco, di San Carlo in via Del Porto e nella Certosa.
A Reggio Emilia eseguì le statue per il Teatro, ora dedicato a Romolo Valli.
Roncati Francesco (1832 - 1906)
Frequentò la scuola a Spilamberto fino all’età del ginnasio. Laureatosi in medicina,
diventò psichiatra di fama mondiale. È considerato il padre italiano della medicina del
lavoro. Per primo in Italia adottò il metodo sperimentale di rieducazione dei malati di
mente attraverso il lavoro (ergoterapia) ed è annoverato tra i fondatori della moderna
psichiatria italiana. La facoltà di Psichiatria dell’Università di Bologna è a lui intitolata,
così come diversi ospedali e istituti negli USA. A Spilamberto la Casa Protetta per
anziani porta il suo nome.
Savani Giuseppe Maria (1739 - 1808)
Medico, professore di patologia poi di botanica e di chimica all’Università di Modena, fu
membro dell’Accademia Rangoni ed autore di numerosi scritti di medicina.
Tacchini Pietro (1838 - 1905)
Astronomo, fondatore della Società Spettroscopica Italiana e della rivista “Memorie
degli spettroscopici italiani”, fu il successore di Padre Secchi nella direzione dell’Ufficio
centrale di Metereologia di Roma, dell’Osservatorio del Collegio Romano e del Museo
Copernicano. Presidente della Società Sismologica Italiana, lasciò numerosi scritti di
valore scientifico. A lui si deve la spedizione scientifica in India per studiare il transito
di Venere davanti al sole. Sulla luna un cratere porta il suo nome. Le sue spoglie
sono custodite nell’Oratorio dell’Annunziata di Collecchio.
Troili Francesco (1613 - 1685)
Detto il Paradosso dal titolo del suo trattato sulla pittura ed architettura, a 15 anni
frequentò a Roma la bottega di Francesco Gessi, allievo di Guido Reni. Per mantenere
i suoi 13 figli svolse una intensa attività di “quadraturista”, l’arte di raffigurare su
pareti piane opere d’architettura in modo illusionistico. Intelligentissimo teorico del
prospettivismo, nel 1672 pubblicò “Paradossi per praticare la prospettiva senza
saperla” che dedicò ai Marchesi Rangoni, Signori di Spilamberto. Il libro, giudicato
irriverente e antiscientifico dai dotti dell’epoca, per il suo uso pratico e la facile
consultazione fu molto utilizzato e segnò il trionfo della spregiudicata intelligenza
pratica sulle pesanti elucubrazioni degli eruditi.
Vischi Luigi (1826 - 1902)
Compì i primi studi a Spilamberto. Ordinato sacerdote, si dedicò all’insegnamento ed
all’assistenza delle famiglie dei volontari di guerra e dei reduci prodigandosi per
l’istituzione di asili. Membro dell’Accademia di Scienze Lettere ed Arti, fu Preside del
Liceo di Cesena. Tornato a Modena, alternò i suoi uffici sacerdotali con l’attività di
storico e letterato. Famoso è il suo “Archivio muratoriano”, minuzioso catalogo di
scritti e documenti lasciati dallo storico ai familiari e pubblicato in occasione del 2°
centenario della nascita di Ludovico Ariosto Muratori. Seguirono molti altri trattati fino
a che, ormai cieco, si ritirò a Spilamberto dove assunse l’incarico di Consigliere
comunale e, fino alla morte, si dedicò ad opere di pubblica utilità.
Zanichelli Girolamo (XVII secolo)
Medico e chimico, visse la sua maturità a Venezia dedicandosi all’arte farmaceutica. Fu
medico personale di alcuni dogi veneziani per i quali confezionò le ancora oggi famose
“pillole di Santa Fosca”. Francesco Farnese lo nominò, per i suoi meriti, medico di
corte. Scrisse diverse opere di argomento biologico.