Comune di Spilamberto

Chiesa di San Giovanni Battista sec. XVIII

Vivi Spilamberto

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CHIESA PARROCCHIALE DI SAN GIOVANNI BATTISTA - SEC. XVIII

L’origine dell’edificio è legata al nuovo insediamento, a presidio del confine fra il territorio modenese e quello bolognese. Era il 1210 e, mentre il Comune di Modena erigeva le mura castellane, il Vescovo Martino di Modena fondava la chiesa. Sussidiaria della Pieve di San Vito, nel 1628 se ne distaccò diventando arcipretura. Di dimensioni inferiori alla chiesa attuale e cinta su due lati da portici, aveva l’abside rivolta ad oriente e la facciata, arricchita di un porticato, ad occidente, sulla Contrada San Giovanni (ora via San Carlo). Fra il 1736 o 1737 e il 1757 la chiesa fu ricostruita nella forma attuale, cioè con la facciata rivolta ad oriente; questa e il campanile furono completati nel 1892. L’interno fu ingrandito inglobando lo spazio dei portici, illuminato da ampie finestre, decorato in stile barocco. È divisa in tre navate. Nel 1863 operarono nella Cappella del Rosario due spilambertesi: lo scultore Prudenzio Piccioli (1813-1883, statue dei santi Domenico e Pio V e i tondi con i quindici Misteri del Rosario) e l’intagliatore Giuseppe Tacconi (1805-1886, decorazioni lignee e monogramma mariano). Dello spilambertese Giuseppe Obici (1807-1878) il grande San Giovanni, modellato nel 1842 a Roma come prova in gesso della statua poi realizzata in marmo per la Chiesa di Santa Maria sopra Minerva. Dal 1890 al 1915, su incarico dell’Arciprete dell’epoca Don Domenico Muratori, il pittore modenese Augusto Valli (1867-1945) realizzò un ampio progetto iconografico (Battaglia di Lepanto nella Cappella del Rosario; la Comunione degli Apostoli nel catino absidale; la seconda Visione dell’Apocalisse nella cupola; papi legati a Spilamberto, Santi dell’antica pievania, l’Annunciazione ed angeli nelle volte). Eseguì anche cinque pale d’altare: il Transito di San Giuseppe, Ecce Agnus Dei, Sant’Anna che insegna a leggere alla Madonna, il Sacro Cuore di Gesù, Sant’Antonio da Padova. Da ricordare inoltre due pale d’altare settecentesche del pittore milanese Francesco Fusi (date incerte, sec. XVIII): il Compianto sul Cristo morto e la Sacra Famiglia.

 

 

Inserita il 21/11/2008 -- Aggiornata il 22/07/2021 ore 13:08
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