PALAZZO ANTICO RANGONI O “PALAZZACCIO”
Nel cuore del Centro Storico di Spilamberto il Palazzo
Antico Rangoni, di cui si ha testimonianza certa nel 1458, fu la prima lussuosa
residenza medievale dei feudatari di Spilamberto, oggi di proprietà privata.
L’edificio era di dimensioni più ampie di quelle che oggi possiamo ammirare; con il suo
portico che lo circondava, si protendeva, affiancando corso Umberto I, fino all’incrocio
delle due contrade principali, oggi via San Giovanni e Sant’Adriano, e fiancheggiava
via Santa Maria nel lato occidentale.
A metà del sec. XVII nella parte retrostante (lato sud), per volere del marchese Guido
IV Rangoni, era stato edificato un ampio teatro in legno che dopo non molto tempo
fu distrutto da un incendio e mai più ricostruito.
Il porticato, di cui oggi restano soltanto alcune arcate, veniva chiamato “Pavaglione”,
poiché, a partire dal 1578, vi si svolgeva il mercato dei bozzoli del baco da seta:
filugelli che dal 1610 venivano utilizzati per la produzione di matasse di seta
nell’adiacente Filatoio.
Particolare era nel passato l’ultima colonna che si mostrava di colore rosso; su di
essa venivano affisse le “Gride”, in cui si prescrivevano le regole che gli abitanti
dovevano rispettare e le pene da infliggere in caso di trasgressioni.
Dopo che i feudatari, Signori Rangoni, elessero come loro dimora e corte la Rocca, il
Palazzo fu in vari momenti affittato alla “Comunità”, per aste pubbliche, riunioni di
Consiglio, per alloggiarvi milizie, oltreché ospitare depositi di legname e cavalli sotto il
portico.
Sul prospetto ovest sono ancora visibili resti di pregevoli decorazioni in cotto alle
finestre e nell’angolo un lungo braccio mobile di ferro che, probabilmente, sosteneva
un grande lampione che illuminava il portico e le due strade, Santa Maria e San Carlo,
che in quel punto si incrociano con il citato corso Umberto.