IL “COMUNE VECCHIO” O “PALAZZO DI GUIDO II RANGONI”Il “Comune vecchio”
è così citato nel titolo traducendo dal dialetto
locale il nome con cui, fino a pochi decenni fa, veniva chiamato: “la Comùna vècia”.
Questo succedeva quando la maggior parte degli abitanti si esprimeva abitualmente
in dialetto.
La definizione rispecchia le funzioni che nel sec. XIX ha avuto questo edificio, che era
infatti la sede dell’Amministrazione comunale. Ora è di proprietà privata e adibito ad
abitazioni.
La storia della sua costruzione va però cercata lontano nel tempo; occorre
immergerci nel sec. XVI. Era l’anno 1525 quando l’edificio, a spese della “Comunità”,
venne terminato; la sua realizzazione fu sentitamente voluta dagli spilambertesi per
farne dono ad uno dei suoi Signori più valorosi e noti del tardo Rinascimento, Guido
II Rangoni: un condottiero famoso in tutta Europa, colui che si trovò a competere
anche con il potere del Duca di Modena per il dominio del territorio.
Successivamente, nel sec. XVIII, l’edificio divenne la sede del “Giusdicente civile e
penale”; venne chiamato anche “Palazzo pretorio” prima di diventare sede municipale.
Nel suo lato orientale, sotto al portico che affianca interamente la laterale via Obici, è
ancora visibile l’antica epigrafe che ne ricorda l’edificazione.